Recensione. "Teddy" di Jason Rekulak.

 

L’onestà deve essere posta alla base di ogni cosa. E io sono onesto con la mia persona, quindi ammetto di avere un “problema” con quei libri che catturano, in un lasso di tempo abbastanza breve, l’attenzione di tanti lettori. Devo essere sincero? Molti libri sono delle stelle cadenti: le vedi per poco, prima che scompaiano nel dimenticatoio.
Dunque ho ritardato la lettura di questo testo. Testo che mi è stato fortemente consigliato. Testo che, tuttavia, non mi ha del tutto deluso.

Il romanzo riesce a intrattenere il lettore, il quale viene catturato da una narrazione semplice e lineare, e da una penna accessibile a chiunque. La trama, infatti, non vanta una serie di elementi inediti o innovativi che ti costringano a mantenere alta l’attenzione. Eppure, quanto è stato detto può rivelarsi sia un bene che un male, poiché il grande “limite” del romanzo è il suo essere prevedibile.
L’idea di un bambino capace di relazionarsi con un altro mondo, quasi sempre sovrannaturale, viene utilizzata nella maggior parte delle produzioni cinematografiche che affollano le piattaforme streaming.

Ho apprezzato il “grande colpo di scena” – che evito di rivelare, non voglio mancare di rispetto a coloro che sono intenzionati ad affrontare la lettura del romanzo – poiché non sono riuscito a indovinare il “segreto” nascosto dietro gli eventi narrati.

Trama: Teddy è un dolce bambino di cinque anni, intelligente e curioso, che ama disegnare qualsiasi cosa: gli alberi, gli animali, i genitori e, occasionalmente, anche la sua amica immaginaria, Anya, che dorme sotto il suo letto e gioca con lui quando è da solo. Ma ora a occuparsi di lui per tutta l’estate c’è Mallory, la nuova babysitter. I due si sono piaciuti fin dal primo incontro, tanto che il signor Maxwell non ha potuto opporsi all’assunzione della ragazza, che nonostante la giovane età ha dei difficili trascorsi con la droga. All’apparenza tutto è perfetto: i Maxwell sono gentili e comprensivi, la loro casa sembra uscita direttamente dalla copertina di una rivista e le giornate sono scandite da una routine serena, che comprende giochi, pisolini e bagni in piscina. Fino a quando i disegni di Teddy cominciano a cambiare, diventano sempre più strani, cupi, quasi macabri e rivelano un tratto decisamente troppo complesso per un bambino di quell’età. Che cosa sta succedendo? Per Teddy è colpa di Anya, è lei a dirgli cosa rappresentare e a guidare la sua mano. Qualcosa non va e, anche se può sembrare una follia, solo Mallory può scoprire la verità prima che sia troppo tardi. Un thriller che sconfina nel paranormale e che, grazie alla forza espressiva delle illustrazioni, vi sorprenderà, pagina dopo pagina, in un inquietante crescendo, fino all’imprevedibile colpo di scena finale.

- Il piccolo Perseo. 

Recensione del 12/07/2025.

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