Recensione. "Da lontano, Venezia. I viaggi di Marco Polo" di Eufemia Griffo.

 

Ho sempre sognato di visitare Venezia, una città assai particolare, caratterizzata da una struttura unica. Questo sogno, malgrado le mie speranze, non è stato ancora realizzato. Tuttavia sono riuscito, in parte, ad appagare tale desiderio.
La cura mi è stata offerta dalla lettura di un romanzo coinvolgente, ricco di descrizioni dettagliate che delineano luoghi e ambienti ormai lontani nel tempo, e che possono, non totalmente, essere rintracciati nella nostra realtà.
Il testo offre un ritratto psicologico di Marco Polo, noto personaggio storico, collocandolo nella propria realtà, intrisa di quella cultura locale da cui è stato definito.
Quindi, con un personaggio così carismatico come protagonista, il lettore si ritrova a seguire i viaggi compiuti da quest'ultimo, empatizzando con una mente precisa, attenta e pura. Nonostante il nostro protagonista sia felice di avere intrapreso quel lungo viaggio, accompagnato dai parenti che tanto aveva atteso durante la propria infanzia, il riverbero della sua città giunge alle sue orecchie, superando la lontananza. Marco è cosciente del fatto che una parte di sé risiede nel luogo in cui egli è nato, e sa che dovrà prima o poi tornare.
Il registro utilizzato è accessibile e parallelamente ricercato. Adatto per qualsiasi lettore. La struttura mi ha, fin da subito, convinto.
L'autrice gioca la carta della storia della buonanotte, narrata da una madre al proprio figlio, avido di conoscere tutte le vicende legate alla vita del proprio antenato.
Ritengo che sia necessario sottolineare ciò che un lettore può trovare nelle ultime pagine del romanzo: preziosi approfondimenti, che possono essere anteposti o subordinati al corpo del testo.

Trama:

Alternandosi con Rustichello da Pisa, narrerà il viaggio di Marco e la sua vita nel Catai, facendo rivivere Kubilai Khan, l’imperatrice Chabi, Kokachin, Niccolò e Matteo Polo.
Parlerà dell’amore tra Marco e Kokachin, lieve come la carezza del vento, dell’amicizia, del coraggio, dello spirito di conoscenza, dell’avventura, del sogno.
Emerge il legame di Marco con la sua Venezia, vissuta o sognata; e quello del Khan con le città che governa senza conoscerle, illusorie e invisibili, rese reali solo dai racconti di Marco.
Il profondo legame di amicizia tra Marco e il Khan sarà la chiave che aprirà il cuore del veneziano ed egli comprenderà che il vero senso della vita è essere sempre responsabili delle proprie scelte, così come accade nel gioco degli scacchi, dove possiamo scegliere se essere i pezzi o i giocatori che li muovono.
Passato e presente si rincorrono, si fondono e si confondono e, infine, saranno Margherita e suo figlio Lorenzo a scrivere l’epilogo del romanzo.
Corredato nelle note finali da una meticolosa ricerca storica, Da lontano, Venezia – I viaggi di Marco Polo si rivolge a un pubblico di tutte le età.

Margherita Polo, discendente del famoso Marco, racconta “Il Milione” a suo figlio Lorenzo, di otto anni.

- Il piccolo Perseo
 
09/02/2025

Commenti

Post più popolari