Recensione. "Come uccidono le brave ragazze" di Holly Jackson.

Doro aver letto "Five Survive", non potevo esimermi dal proseguire con la trilogia che ha reso celebre il nome dell'autrice. Nonostante abbia apprezzato il titolo sopracitato per la caratterizzazione di alcuni personaggi e per la vicenda narrata, il secondo testo che ho letto, ovvero "Come uccidono le brave ragazze", è riuscito a catturare la mia attenzione e il mio interesse fin dalle prime pagine. Tuttavia, riconosco un punto a favore del primo titolo della trilogia: ho ritenuto che il finale di quest'ultimo fosse più realistico.
La lettura di "Come uccidono le brave ragazze" si è rivelata frammentata nel tempo, poiché non ho avuto la possibilità di leggere un numero "minimo" di pagine al giorno.
Tuttavia, nonostante il genere del romanzo, è stato sempre possibile rintracciare, grazie ai brevi "recap", gli elementi e gli snodi principali della vicenda. Il messaggio che la Jackson ha voluto trasmettere è estremamente condivisibile: non sempre ciò che collettivamente riteniamo
"bello e buono" rispecchia davvero tali caratteristiche.
Inoltre, credo che l'idea di rendere consapevoli di come un'opinione comune possa completamente distorcere la percezione di una persona dovrebbe far parte della maturità di pensiero di ciascuno di noi.

Trama:
La piccola cittadina di Little Kilton viene sconvolta, nel 2012, dalla tragica scomparsa di Andie Bell, la ragazza più carina e popolare della scuola. Il caso viene subito archiviato come omicidio, scaricando tutta la colpa sull’allora fidanzato indiano Sal Singh. Il suicidio di quest’ultimo, avvenuto qualche giorno dopo la morte della giovane, convince la polizia a chiudere le indagini. All’epoca dei fatti Pippa Fitz-Amobi, per gli amici Pip, era solo una dodicenne. Cinque anni dopo, con la scusa di presentare la tesina scolastica per diventare giornalista d’inchiesta, Pip fa riaprire il caso convinta dell’innocenza di Sal. Senza dubbio, l’obiettivo finale è riabilitare l’immagine del ragazzo scomparso (di conseguenza anche quella della famiglia vittima di soprusi e bullismo) e punire il vero colpevole. Una domanda si fa strada nella mente della giovane Pippa: e se l’assassino fosse ancora là fuori? «Se un cattivo può essere creato, può essere anche smontato». Insomma, il romanzo testimonia come dietro le apparenze si possano celare importanti verità.

- Il piccolo Perseo
01/07/25

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