Recensione. "Il centro del mondo" di Andreas Steinhöfel.
“Il centro del mondo” è uno dei libri più belli che abbia letto nel 2023. Solo guardarlo mi provoca un moto di malinconia. Vorrei tanto poterlo rileggere come se fosse la prima volta, e mi manca perdermi tra quelle bellissime pagine. Di questo libro, non c’è una singola cosa che non mi sia piaciuta:
- La scrittura dell’autore, semplice e chiara.
- La caratterizzazione magistrale dei personaggi, sia principali che secondari, impregnati di una componente umana complessa e rara. Ogni singolo personaggio ha il suo “perché” e la sua evoluzione nella storia. Un altro punto a favore è sicuramente rappresentato dai legami che essi sviluppano tra di loro e dal modo in cui evolvono. Sia i rapporti, come i personaggi stessi, sono fluidi e notevolmente dinamici.
- Gli eventi, talvolta abbastanza comuni da sembrare non troppo lontani dalla realtà, si scontrano con il concetto stesso di finzione. Insomma, mi sento quasi costretto a consigliarvi questa lettura.
Trama:
Il centro del mondo, per il diciassettenne Phil, è la biblioteca della sua grande casa, dove le storie cominciano e finiscono, o forse è la sua famiglia, con l'eccentrica mamma Glass e la sua frenetica vita sentimentale e la sorella gemella Dianne, inseparabile compagna di giochi che a un certo punto diventa per lui un'estranea, o forse è Nicholas, il Maratoneta, con cui sperimenta tutto il desiderio, la passione e la sofferenza del primo amore. Ma in fondo, ciò a cui davvero aspira Phil è uno sguardo più ampio sul mondo, aperto sull'infinito. Il centro del mondo racconta l'amore e l'incomunicabilità come due facce della stessa medaglia. È un romanzo che trascina il lettore in un perfetto meccanismo narrativo in cui i segreti e le bugie si rivelano a poco a poco, lasciando spazio alla sorpresa e all'emozione.
- Il piccolo Perseo
14/08/2024
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