Recensione. "Country Zombie Apocalypse" di L. Filippo Santiello

Con questo breve racconto, il lettore è invitato a esplorare un’Italia ormai frantumata a causa di un’epidemia su scala mondiale, che ha portato alla “nascita” dei cosiddetti ritornanti - così battezzati da uno dei protagonisti dell’opera- . Questi esseri vengono generati nel momento in cui una persona, dopo aver effettuato un vaccino per contrastare una nuova malattia virale, perisce. Il vaccino, infatti, dopo un determinato periodo di tempo dal decesso, provoca il ritorno “in vita” delle salme. L’unico modo per debellare i ritornanti è colpirli in specifiche zone del corpo, in particolare alla testa. Tra i protagonisti spicca Alessandro, un ragazzino caratterizzato da un profondo amore per la cultura popolare che ruota attorno alla figura dello zombie. Egli decide di formare una squadra composta da se stesso e dai suoi nonni, specializzata nell’annientamento dei ritornanti, con l’obiettivo di proteggere la popolazione locale dalla nuova minaccia. Vi sono alcuni elementi del racconto che non ho apprezzato. In primo luogo, mi sono chiesto perché il governo non abbia preso alcun provvedimento per tutelare i cittadini. Ritengo che questo aspetto, forse destinato a essere approfondito nei capitoli successivi, avrebbe meritato una maggiore attenzione già nel primo volume. Un altro elemento che mi ha lasciato perplesso è il linguaggio: in alcune sezioni risulta eccessivamente grottesco. La penna dell’autore è ruvida, non cerca di addolcire il messaggio né la narrazione. Come contraltare è presente una componente ironica che riesce a strappare al lettore qualche sorriso. Il pregio principale di questa lettura risiede nella sua brevità: può essere affrontata nell’arco di poche ore, senza richiedere quella continuità che viene imposta, per definizione, da un romanzo.


Trama:
Zombie - racconto lungo (43 pagine) - Tra chiamate d’emergenza, cascine infestate di morti viventi e teste che saltano come tappi a Capodanno, le sanguinose avventure di Alessandro e suo nonno Igino alle prese con l’Apocalisse zombie più spassosa che sia mai stata raccontata.
Vaccino. Morte. Resurrezione.
Non si sfugge alle nuove regole della pandemia.
Chiunque tenti di sconfiggere il virus muore dopo il vaccino e resuscita un mese più tardi, semi decomposto e smanioso di affondare i denti negli organi vitali del primo essere umano che capiti a tiro. Alessandro, quindicenne patito di cinema e letteratura dell’orrore, li chiama ritornanti, e visto che su di loro ha imparato tutto da film e serie tv, ha deciso di formare la sua personale squadra anti zombie.
Come braccio destro ha scelto l’unico aiutante a disposizione: suo nonno Igino. Ottantenne col vizio dell’alcol. E al centralino ha piazzato nonna Clotilde. È proprio lei, durante una giornata in cui la canicola grava come un cappotto sui colli umbri, a rispondere alla chiamata d’emergenza che segnerà per sempre il loro destino.
La missione del giorno è salvare il parroco del paese da un attacco di ritornanti. Il prete, però, non sta telefonando dalla parrocchia, ma dalla cascina di Graziano e Concetta Pongelli. Pare sia lì per aiutare Ivo, il gigantesco figlio ritardato dei Pongelli, entrambi morti da qualche giorno.
Ma è davvero così?
Il parroco è da Ivo per generosità o per una ragione più torbida di un gruppo di campagnoli resuscitati dal camposanto?
Equipaggiati da capo a piedi, Alessandro e nonno Igino vanno in avanscoperta senza sapere cosa li aspetta.

- Il piccolo Perseo
12/08/25

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