Recensione. "La trama di Elena" di Francesca Sensini.
Nonostante alcuni aspetti positivi - come gli spunti che la lettura offre - vi sono diversi elementi di questo titolo che non ho apprezzato. In particolare mi focalizzerò su due punti.
Il primo è concerne alla penna dell'autrice ogni scena e argomento vengono trattati allo stesso modo, e questo, ovviamente, rende la lettura meno stimolante. Una nota positiva, invece, è la prosa elegante e curata.
Il secondo aspetto riguarda la successione degli eventi che appare poco organica. Sono riuscito a seguire il filo della narrazione poiché conosco la figura trattata. Tuttavia, il mio pensiero è rivolto a coloro che non hanno stretto nessun legame, prima di leggere il testo, con la protagonista di quest'ultimo; poiché potrebbero ritrovarsi confusi e/o spaesati.
Trama:
Elena, da sempre e per sempre la più bella, si sottrae al tribunale del tempo – e degli uomini – per offrirci la sua versione dei fatti. Sulla soglia della realtà, tra il dentro e il fuori, il cielo e la terra, il tempo degli eroi e quello degli uomini, tesse la sua trama, distinguendosi dalla fedele Penelope, da Clitemnestra, rosa d'invidia, da Leda, che sogna il suo cigno divino, da Andromaca magnanima, che tutto sa accettare. Elena racconta una storia nuova, con voce diversa, con tanti finali. Protagonista e insieme emula di Omero, fiaccola accesa o azzurro fantasma, scorta i guerrieri «uccisori di mostri» verso la porta d'uscita, innescando una guerra che distruggerà il loro mondo e inaugurerà una nuova era. Il filo teso sul suo antico telaio si impiglia nei capelli di Teseo e nelle ciglia di Paride, nello sguardo di Menelao e nella selvatichezza di Achille, si aggroviglia intorno alla caviglia di una dea, ai capricci di un principe, alla freccia di un cupido bambino. Originata dal mito, la regina di Sparta, con la sua ambiguità, ne supera ogni confine. Arriva sulla terra per sovvertire ruoli, realizzare destini, sollevare contraddizioni. Venerata o maledetta, viene strattonata in tutte le direzioni, ma non rinuncia mai alla sua vocazione, quella di essere un discorso aperto sulla bellezza del mondo: «Sono quella che ha scelto l'amore, quella che gli dèi hanno scelto come loro emissaria, al di là del bene e del male».
- Il piccolo Perseo.
23/07/24
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